UN ALBERO DI LUCE, L’ALBERO DI NATALE
C’è un Albero di Luce dalle mie parti che si accende il giorno dell’Immacolata e si spegne subito dopo l’Epifania. È lì pronto ad accendersi ogni anno da tanti anni e ogni volta è una magia.
È un albero qualsiasi, non so bene, non distinguo un baobab da una palma, forse è un platano o un olmo o un altro albero come tanti latifoglie. È un albero che d’estate non riconosco pur passandoci davanti tante volte.
Adesso è uno scheletro nero nel cortile di una fabbrica spesso maleodorante. Se ne sta quasi sul bordo della 246, una delle strade statali più trafficate del nord–est, avvolto dalla nebbia e dal gelo.
Di giorno non lo vede nessuno e chi lo vede non lo guarda.
Appena diventa buio si accende la sua poesia.
È un albero di Natale senza le caratteristiche tipiche dell’albero di Natale. Non è un abete, non ha decorazioni e palle colorate, punte luccicanti o festoni argentati. A guardarlo di giorno non ha proprio niente. Di notte quando accende le sue piccolissime luci bianche che disegnano anche gli ultimi rami diventa un albero di luce e non c’è albero che più di lui dia il senso del Natale.
È proprio l’albero di Natale più albero di Natale che abbia mai visto.
È semplice, è grande, è luminoso, è inaspettato, è emozionante… rinnega tutte le tradizioni ma è diventato un pezzo della tradizione del Natale della valle dove vivo.
Auguro a chi ci passa davanti tutti i giorni, tutte le sere, di lasciarsi emozionare, di farsi ispirare per i progetti creativi dei prossimi anni.
Auguro a tutti di passare a darci un’occhiata e di realizzare nel prossimo anno progetti densi della stessa semplicità di quest’albero di Natale, idee così grandi ed immediate capaci di emozionare.
Auguri!
NB – L’immagine in alto è un brutto negativo dell’Albero di Luce.
Non ho voluto annullare la sua poesia tentando di ricrearla in un’immagine che, per quanto bella, non ci sarebbe mai riuscita.
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