i luoghi del lavoro
Diciamocelo gli spazi del lavoro per lo più, quando va bene, sono progettati perchè siano funzionali all’attività che dovranno contenere. Raramente ci si pone quesiti d’ordine estetico ed emozionale.
Niente di più sbagliato.
In primo luogo perchè non avere una visione estetica significa non avere nessuna visione. Quasi sempre vuol dire non porsi nessun tipo di domanda o porsela male, senza ipotizzare soluzioni davvero utili a realizzare ambienti dove si possa lavorare bene. Perchè è questo l’obiettivo minimo: stare in un luogo in cui sia “piacevole” lavorare. Mettere vicine due parole come piacere e lavoro non dovrebbe essere un’utopia. Utopia è il luogo che non esiste – ū’ = ‘non’ e ‘tópos’ = ‘luogo’ – un non luogo. Fatemi vedere dei luoghi brutti dove è possibile lavorare bene, dove gli spazi sono organizzati bene, dove le persone sono produttive. Se un luogo non è bello non funziona bene. Fabbrica, negozio, abitazione, discoteca, ospedale…
Se poi uno degli obiettivi della nostra attività è creare valore, fare branding, marketing o come caspita si voglia chiamare quell’attività totalizzante il cui obiettivo alla fine è farsi conoscere ed apprezzare per quello che siamo, diciamo, crediamo, produciamo, vendiamo… Se il nostro obiettivo è questo e non pensiamo alla bellezza degli spazi in cui lavoriamo siamo fregati in partenza.
Immagina un luogo che sappia emozionare.
Creiamo insieme gli spazi del tuo lavoro.