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less is more… ‘na cippa

Togliere tutto.
Il mio lavoro è sempre stato in bilico tra due atteggiamenti opposti. L’ossequio radicale alla regola di Mies da una parte e il decoro, l’invenzione, l’aggiungere dall’altra.
Due spinte radicali.
La pagina bianca, ridurre tutto a un unico segno e lasciarmi andare alla trasgressione, al colore saturo, alle linee curve, all’esagerazione.
Poi basta. Il rigore va benissimo e la follia pure.
Un segno rettangolare può giocarsi tutto da solo, diventare spazio, emozione, colore, tagliare come una lama boschi, prati, cieli, visi, muri, distese di asfalto, terra. Può segnare i contorni quadrati dei miei recinti. Una riga sottile può ripetersi, intrecciarsi e annegare in un sedime di foglie marce o tra le vene superficiali, i capelli e le rughe di uno sguardo. La natura mescola tutto, esagera e poi toglie. Lastre blu fatte di nulla si gonfiano di strisci neri, di vento e di pioggia. Texture di pietraie, scarabocchi di boschi, specchi d’acqua su cui appoggio segni.
Restano le simmetrie.
Insopportabili giochi da bambini che fanno paura e non danno vie di scampo. Colpa di spazi troppo stretti o troppo affollati, di preesistenze che non posso demolire, di sogni complicati. Sarebbe bastato un attimo ma adesso che sono passate mi tocca scarabocchiarci volute di filo spinato e fumo, punte di tratto-pen e altre piatte grosse quattro dita cariche di inchiostri neri.
Less is more… ‘na cippa!

Diciassette regole fondamentali per creare oggetti fantastici

Fa tutto nero o bianco
Ecco questa mi piace. Potrebbe essere la prima regola delle diciassette regole fondamentali per creare oggetti fantastici.

La seconda potrebbe essere – Dagli una superficie lucida
Anche solo un un filo, un punto.

la terza – Fallo morbido
e qui comincio a pensare che non arriverò mai alla 17, pazienza. Certo Lui si era limitato a dieci e aveva avuto un’eternità per pensarci. Calma, non sono tipo da scoraggiarsi facilmente.

La quarta regola per creare oggetti fantastici è – Semplifica tutto

la quinta – Usa un solo materiale
che c’era già nel semplifica tutto.

La sesta è sempre quella – Esagera
che sembrerebbe in contraddizione col – semplifica tutto – in realtà è possibile semplificare tutto in modo esagerato, però è vero, anche complicare. Fare altissimo, lunghissimo e piattissimo e si potrebbe continuare così superlativando.

Settima regola – Usa materiali naturali
una regola che mi piace molto anche se mi piace molto anche la plastica, quella bella.

Ottava – Gli oggetti fantastici devono costare poco
poi l’idea la vendi al prezzo che vuoi.

La nona regola è – Deve emozionare
se funziona benissimo ma non emoziona non mi piace. Preferisco sempre un oggetto che magari non serve a niente ma che emoziona.

Decima – Deve essere bello
ovvio direte, mica tanto.

Undicesima – Facciamolo spiritoso
quasi tutti i grandi designer sapevano scherzare, metterci un po’ d’ironia.

Dodici – Progettiamo per l’eternità
altro che ironia e leggerezza, diamo forma a icone indistruttibili.

Tredici – Deve saper parlare al nostro pubblico
con l’obbligo di scalare le SERP di google, da soli non ce la faremo mai, ma se le il nostro oggetto fantastico sa parlare da solo allora andrà molto meglio.

La Quattordicesima mitica regola è – Mettiamoci una punta di sex appeal
non guasta mai.

Quindicesima – diamogli un nome che spacca!
breve, solo tre lettere, massimo 6, onomatopea, magari palindromo, con una X in mezzo e solo una vocale da ripetere a piacere. Oppure lunghissimo…

Sedici – Facciamolo profumato
un mix di fragranze industriali tipo gomma, acciaio e benzina, oppure solo un soffio di vento fresco al gelsomino, una nota di lucidalabbra, un vago sentore di mare…-
La diciassettesima, l’ultima regola fondamentale
per creare l’oggetto fantastico è farlo in edizione limitatissima, farlo sparire subito e raccontare storie sulle sue apparizioni… racconti allegri, ora tristi, horror, sexi, fantastici… pubblicare foto bellissime in cui però si vede e non si vede e non si capisce un tubo…

Nel caso ne aveste uno per le mani o addirittura fosse ancora solo un bagliore notturno da trasformare in materia chiamatemi che adoro dar forma ad oggetti fantastici.

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