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Spazi di rappresentanza

I luoghi che rappresentano il tuo lavoro meritano un’attenzione speciale.
Non sono molto diversi dallo stand in Fiera, quando senti immediatamente la necessità di dare forza alla tua identità per differenziarti dagli altri ed emergere. 
La Facciata
Per le aziende che affacciano su di un luogo pubblico, una strada, un’autostrada, un prato, una piazza, un vicolo… e qui hanno il loro ingresso principale, si tratta di pensare a tutta quella superficie come a uno spazio pubblicitario, piccolo o grande che sia. Dal chilometro rosso della Brembo alla piccolissima bottega artigianale la necessità di apparire e di comunicare è la stessa.
Spazi, superfici, trasparenze, colori, luci, insegne e scritte devono dire chi sei come fossero la copertina del tuo catalogo, la tua pagina pubblicitaria, la home del tuo sito.
L’ingresso
Accogliere non è una funzione banale.
Qui si tocca già con mano ogni dettaglio, materiali, luci, colori, suoni e profumi sono importanti e gli arredi fanno la differenza.
La sala riunioni
Dimensioni della sala, forma del tavolo, qualità delle sedute, illuminazione devono lasciar respirare e permettere di lavorare guardandoci in faccia e lasciando uno spazio speciale allo schermo, l’affaccio bidirezionale sul mondo.
Lo show-room
Spazio multifunzionale che spesso unifica ingresso, sala riunioni, uffici commerciali, sala campioni, aree relax, zone d’attesa, bar… È il luogo delle sperimentazioni, delle luci e dei grandi schermi, dei materiali alternativi, delle sorprese e delle trasgressioni senza dimenticare mai le regole che ti sei dato scrivendo la tua identity policy.
Può essere uno spazio piccolissimo e affascinante.

Hai un progetto in ballo? Vuoi parlarne?

i luoghi del lavoro

Diciamocelo gli spazi del lavoro per lo più, quando va bene, sono progettati perchè siano funzionali all’attività che dovranno contenere. Raramente ci si pone quesiti d’ordine estetico ed emozionale. 
Niente di più sbagliato.
In primo luogo perchè non avere una visione estetica significa non avere nessuna visione. Quasi sempre vuol dire non porsi nessun tipo di domanda o porsela male, senza ipotizzare soluzioni davvero utili a realizzare ambienti dove si possa lavorare bene. Perchè è questo l’obiettivo minimo: stare in un luogo in cui sia “piacevole” lavorare. Mettere vicine due parole come piacere e lavoro non dovrebbe essere un’utopia. Utopia è il luogo che non esiste – ū’ = ‘non’ e ‘tópos’ = ‘luogo’ – un non luogo. Fatemi vedere dei luoghi brutti dove è possibile lavorare bene, dove gli spazi sono organizzati bene, dove le persone sono produttive. Se un luogo non è bello non funziona bene. Fabbrica, negozio, abitazione, discoteca, ospedale… 
Se poi uno degli obiettivi della nostra attività è creare valore, fare branding, marketing o come caspita si voglia chiamare quell’attività totalizzante il cui obiettivo alla fine è farsi conoscere ed apprezzare per quello che siamo, diciamo, crediamo, produciamo, vendiamo… Se il nostro obiettivo è questo e non pensiamo alla bellezza degli spazi in cui lavoriamo siamo fregati in partenza. 
Immagina un luogo che sappia emozionare.
Creiamo insieme gli spazi del tuo lavoro.

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