ancora sul design del prodotto
Quanti sono i verbi del design?
Quante parole bisogna usare per descrivere tutte le fasi di un progetto?
Passo quasi sempre almeno metá della mia infinita giornata disegnando oggetti che poi qualche azienda produrrá. Faccio product design da quando alla fine della quarta liceo mi hanno chiesto di disegnare le “catenine”, e dopo poco una bella cuccia per cani. Mi ricordo ancora che era una grande cuccia doppia, quasi un lavoro d’architettura.
Non mi é mai piaciuta la parola “prodotto”.
Sono tavoli, sedie, mobili, lampade, piatti, borse, giocattoli, gioielli, bracciali, orecchini, anelli… Cucce per cani…
Non prodotti.
Quintali di scarabocchi su carte d’ogni genere… Curve, sempre le stesse, sempre diverse, angoli aguzzi che non vorrá mai nessuno. Giornate, settimane a ripetere la stessa forma in mille varianti diversissime che sembrano tutte uguali. Tagliare, accorciare, specchiare, ripetere, ripetere, ripetere… soprattutto ripetere e poi ruotare, allungare, schiacciare, scalare, ridurre, deformare, unire, moltiplicare, ordinare, allineare, disordinare, sparpagliare. Verificare che funzioni, che sia producibile in qualche modo senza spendere una follia. E ricominciare dalla stessa forma, cambiarla, buttarla via, inventarne una nuova, non dal nulla… C’è sempre un mondo di pezzi belli e brutti che le imprese hanno giá realizzato. Sarebbe stupido e presuntuoso non tenerne conto.
Guardare, prendere nota, catalogare, togliere, aggiungere… approfondire con il cliente le caratteristiche del mercato, ridisegnare ancora…
Solo raramente bastano tre righe e tutto prende forma…