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La scena del prodotto

Ecco qualche idea … e ricordiamoci sempre che tutte le regole sono fatte per essere trasgredite.

Pensiamo di essere a teatro, l’ho già detta mille volte ma non mi pare  sia passata ‘sta cosa del teatro.

Isoliamo il protagonista
La poltrona, il tubo di crema,  la collana, la bottiglia di grappa, la lamiera…  e usiamo la sua ombra stagliandola su di una scena bianca o facendola perdere nel buio. Un attore solo deve saper  tenere la scena, essere un mattatore…  ma ce l’abbiamo tutti un golden boy da schiaffare in prima pagina.

Uno… due… tre… quattro… protagonisti
Abbiamo diversi prodotti importanti? Isoliamoli  tutti come nel teatro dell’assurdo. Distanziamoli in spazi uguali, in fila. Separiamo lo spazio con la luce. Oppure disponiamoli secondo una geometria nota solo a noi, che risponda solo a canoni estetici. Oggetti inquietanti che non si parlano, che si voltano le spalle…

Mettiamoci il coro
Come il coro sulla scena del teatro greco antico mettiamo un gruppo di prodotti omogenei che faccia da contraltare ai protagonisti, li sorregga e li accompagni. Un po’ di spazio tra  gli uni e gli altri e luci diverse.

Un grande gruppo, un’orchestra
Valido per grandi gruppi di cose relativamente piccole.
C’è il direttore d’orchestra, il primo violino, l’arpa… e poi  tenori, soprani, contralti e stuoli di voci bianche…
Una composizione quasi sempre piramidale per non impallare nessuno, ma non per forza a simmetria centrale. Possiamo spostare il focus a tre quarti, tutto a destra o a sinistra. Se invece vogliamo proprio costruire l’altare… Esageriamo! Facciamolo verticale, alto, simmetrico fino all’inverosimile, senza un capello fuori posto. La luce cadrà al centro e sembrerà sparire ai bordi della nostra composizione.

Teatro sperimentale d’avanguardia
Della serie..  facciamo casino che tutti ci guardino!
Unica regola, la più dura, non avere regole.  Buttiamo le nostre cose come fossero messe a caso. Ci metteremo tre giorni ma non importa. Il risultato deve lasciare a bocca aperta… comunque.

Postilla
Evitiamo quelle cose da vigilia di Natale, i fiori se non facciamo i fioristi…  vetrine, stand, foto bellissime ma dove il prodotto non si vede. A meno che l’obiettivo non sia un altro, vendere il brand non il prodotto.
In genere sono due lavori diversi…

Esporre con la luce

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Mostrare significa illuminare, esporre con la luce.
Le radici greca e latina della parola luce significano entrambe “mostrare”.
Non c’è vetrina, stand, esposizione senza luce.
A meno di voler esaltare il senso del tatto o dell’olfatto o dell’udito la luce è indispensabile. Ma a pensarci bene è utilissima anche in questi ultimi casi.
Infatti la sua assenza esalta fortemente ogni altra percezione sensoriale offuscata,  per così dire, dalla vista.
Esporre, mostrare gioielli, vestiti, arredi, automobili, frutta fresca o opere d’arte significa sempre scegliere una luce tra le infinite a disposizione. Dalla candela fino al laser passando attraverso tutte le modulazioni d’intensità, di colore, di geometria.
Luci puntiformi che separano, evidenziano e rigano le superfici.
Lame luminose omogenee e persistenti che lavano le pareti.
Grandi e piccoli proiettori dai fasci conici e dai contorni definiti o dalla decadenza morbida e quasi impercettibile.
Luci taglienti dai contrasti decisi e luci morbide per un’infinita gradazione di grigi.
Specchi che riflettono, deformano e disegnano la luce sagomandola.
Proiezioni di immagini che illuminano e raccontano. Luci per guardare e da guardare.
Luci statiche e luci in movimento che attirano l’attenzione, mostrano e nascondono.
Mettere in vetrina un oggetto è come preparare la scena per uno scatto fotografico, come girare la scena di un film. Dobbiamo compiere tre scelte, individuare il punto di vista, disporre gli attori cioè i nostri oggetti, illuminare la scena per ottenere l’effetto che vogliamo.
A quale risultato miriamo? Questa è la prima domanda che dovremmo porci e la risposta non dovrebbe mai essere scontata. Chi l’ha detto che l’unico obiettivo debba essere quello di mostrare il nostro attore, l’oggetto, nel modo più nitido e preciso possibile mostrandone ogni funzione e tutta la sua bellezza? E perché invece non pensare di emozionare lo spettatore con subdole velature e illuminanti nascondimenti?
Mostrare è un gioco in cui coinvolgere il pubblico, catturarne l’attenzione, parlare al suo cuore e alla sua testa.
Esporre con la luce significa guidare lo sguardo, creare emozioni, illuminare la mente.

 

VIORO e HOMI due fiere sovrapposte

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Nel prossimo fine settimana si sovrapporranno a 200 km di distanza VIORO e HOMI  due importanti eventi fieristici internazionali. HOMI il nuovo Macef  che si rilancia e prova ad emulare il salone parigino di MAISON OBJECT e VIORO Winter il salone internazionale della gioielleria che a Vicenza inizia una nuova vita trasformandosi e cambiando pelle. Milano/Vicenza un’autostrada sempre affollata come la riviera d’agosto che prova ancora una volta a fare da colonna vertebrale alla più importante struttura produttiva italiana. Dispiace che due eventi solo apparentemente così distanti sovrappongano le loro date. Saremo costretti ad un tour de force ma non ci lasceremo sfuggire l’occasione di partecipare a due eventi così importanti come VIORO e HOMI, le due fiere di Milano e Vicenza . Non vedo l’ora di immergermi nel nuovo che avanza.  Sono certo saranno due bellissime occasioni di incontri.

homimilano.com/it

winter.vicenzaoro.com/it

Lo stand perfetto è verde!

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Lo stand perfetto è altissimo ma ha un solo piano.
E’ completamente chiuso come un monolite ma è aperto al pubblico.
E’ strafigo e modaiolo ma non si prende troppo sul serio ed è divertente!
Lo stand perfetto è completamente nero! Oppure bianco! O Rosso.
Costa la metà e ha il doppio del successo dello stand più caro della Fiera.
E’ un cubo anonimo dove ne succedono di tutti i colori.
I materiali indispensabili ad un buon spazio espositivo sono l’acciaio, il legno, tessuti, luci, vetri e colori messi in modo da formare un involucro pieno zeppo di fantasia.
In un negozio o in uno stand ben progettati gli spazi sono funzionali all’esposizione, alla vendita e allo spettacolo nelle proporzioni di un cocktail magico.
In uno stand perfetto non è mai possibile entrare, è sempre pieno!
La semplicità è la caratteristica principale di un buon progetto. Anche quando sembra complicatissimo!
Tutti gli stand devono essere ignifughi, ecologici, ergonomici… lo stand perfetto è anche tecnologico, accessibile e economico.
Il profumo all’interno di uno stand perfetto viene diffuso con Aroslim, sa di papaveri e grano o di neve fresca, oppure di nuovo, di plastica e vaniglia. E’ un fragranza che si sente appena come il profumo di carta da zucchero e come quello ancora più flebile della simpatia.
Gli spazi espositivi devono essere sempre esageratamente grandi oppure piccolissimi. Si deve evitare l’effetto salotto di casa. Lo stand perfetto è uno spazio emozionale.
Lo stand perfetto comunica l’azienda, l’idea, il prodotto, è lo spazio dell’evento, della presentazione e dell’incontro.
Il progetto di uno stand perfetto nasce dal connubio tra un committente intelligente, curioso, aperto e coraggioso e un progettista capace di ascoltare e di stupire.
Lo stand perfetto ha uno scopo soltanto: farsi ricordare.

Per incontri gratuiti intorno all’idea del tuo stand perfetto scrivi solo:
BELLO LO STAND PERFETTO!
indicando il tuo indirizzo e il numero di telefono
e invia a:
hello@paolomarangon.com

 

SPAZIONADIR compie quattro anni

SPAZIONADIROggi SPAZIONADIR compie quattro anni. Per chi non lo conoscesse lo spazio creato da Nadir nella sua bottega di barbiere in Contrà Santa Caterina 20 a Vicenza è un piccolo-grande luogo di incontri culturali, quelli veri, dove la gente si incontra attirata dalla voglia di condividere passioni, interessi, conoscenze e semplice piacere di stare insieme. Gli ultimi due appuntamenti a cui ho partecipato, tanto per dare un’idea di ciò che avviene a SPAZIONADIR, sono stati: il 16 novembre la testimonianza intensa di Chiara che ha ricordato l’immensa figura di Don Gallo e prima, il 2 novembre, la presentazione della collettiva Micro Metamorfosi – Un ritorno alla pittura. Due eventi diversissimi che danno il senso di quello che Nadir accoglie e sa far succedere. Tutto molto semplicemente, uno dei rari posti dove anche il design non se la tira!

spazionadir.blogspot.it

MUSE un nuovo marchio della cultura

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Aperto ad agosto il nuovo Museo della Scienza di Trento si è già imposto come un nuovo marchio della cultura italiana. Mentre la scritta coloratissima “MUSE” campeggia su magliette e felpe è l’edificio stesso che contiene il museo che diventa il centro dell’operazione di marketing. La struttura progettata da Renzo Piano è un segno forte come tutto l’ampio intervento del quartiere delle Albere in cui è inserita. L’importante intervento di Piano si pone nell’ottica dell’ecosostenibilità e del risparmio energetico con impianti all’avanguardia e un uso massiccio del legno. Il progetto riqualifica l’area ex Michelin proponendo un tessuto complesso di abitazioni, uffici, negozi, spazi culturali, aree congressuali e ricreative inserite in un ampio parco urbano. Il MUSE, costruito proprio a ridosso di Palazzo delle Albere, il museo d’arte moderna di Trento, si pone in tutto e per tutto come l’alter ego “scientifico” del vicino MART il Museo d’arte Moderna di Rovereto. Due esempi interessanti di come la cultura possa essere comunicata con efficacia.
Gli spazi dei percorsi espositivi aperti uniti all’immediata fruibilità di tutti contenuti rendono davvero piacevole la visita.

 

www.muse.it

Vintage Festival 2013 a Padova

Ieri lunga coda per entrare al Vintage Festival 2013 a Padova. Diciamo che ne è valsa la pena! Tra la folla tanti vintage look più o meno riusciti e tra gli oggetti in esposizione a far la parte del leone gli occhiali, tantissimi occhiali di tutte le fogge e le epoche… dai prezzi non proprio sempre giustificati. Poi borse, cappelli, stoffe, abiti, bijoux, scarpe, stampe, immagini, arredi… e chi più ne ha più ne metta, dalla musica al ballo, all’immancabile esibizione di burlesque.
Bello! Vestito della festa… olè!

VINTAGE FESTIVAL 2013

Dal 13 al 15 settembre il VINTAGE a Palazzo S.Gaetano, via Altinate a Padova.
Incontri, mostre, concorsi, il festival del mondo vintage più interessante d’Italia!
Tutti gli eventi e il ghiottissimo programma in: www.vintagefestival.org

Il design del riuso in mostra a Padova

Nel weekend appena trascorso si è conclusa a Padova la mostra SCRAPOUT: UPCYCLING EXPO. Un’esposizione collettiva di opere di designer, artisti e artigiani provenienti da tutta Italia, collocate nell’ex macello in via Cornaro e patrocinata dall’associazione “La Mente Comune”. Devo confessare d’essere stato attratto più dall’edificio che non avevo mai visto che dalle opere pur interessanti ed esposte in modo ordinato e piacevole. Forse mi resta la vaga delusione di aver percepito una presenza forte della mano di artigiani e artisti bravissimi piuttosto che progetti di designer capaci di stimolare al riuso e al recupero il mondo imprenditoriale. Una percezione personale, nulla più, dettata dalla mia necessità di trasferire design, creatività, innovazione e spirito sociale dagli spazi chiusi delle mostre a quelli più ampi ma anche più duri della produzione industriale e del mercato. SCRAPOUT: UPCYCLING EXPO resta un importante momento di confronto sulle tematiche del riuso, un bel progetto che immagino saprà crescere nelle prossime edizioni.
lamentecomune.it
progettoscrap.it
padova/ex-macello

Profumo che dà alla testa

Per continuare a parlare di sensi.
Greatest Hits è un gruppo di tre artisti di Melbourne che pochi mesi fa affidarono ad Air Aroma la creazione di una fragranza davvero unica per una loro mostra. L’aroma richiesto era il profumo che si espande all’apertura per la prima volta della confezione di un prodotto Apple.
I fan di Apple sanno certamente riconoscere l’odore di un Mac Book Pro appena scartato. Il profumo creato per Greatest Hits, spiegano quelli di Air Aroma “…racchiude l’odore della pellicola trasparente che copre la scatola, l’inchiostro stampato sul cartone, l’odore della carta e di plastica all’interno della scatola e, naturalmente, quello del computer portatile in alluminio che ci è stato spedito direttamente dalla fabbrica dov’è stato montato in Cina. Il processo di creazione di questa fragranza è iniziato con un primo incontro con il cliente per capire il concept e l’effetto desiderato. Una volta stabilito questo, abbiamo inviato ai nostri fornitori di profumi nel sud della Francia i campioni con l’odore di colla, plastica, gomma e carta. I designer di Air Aroma hanno utilizzato questi campioni come ingredienti per creare una gamma di essenze e fonderle. Le miscele, ciascuna realizzata con ricette uniche sono poi state testate in laboratorio da Air Aroma fino ad individuare e selezionare la fragranza definitiva.” Il profumo è stato diffuso con Aroslim per tutta la durata dell’ esposizione dei Greatest Hits a Melbourne come parte della loro esibizione al West Spazio, intitolato ‘standard de facto’.
Dispiace per i maniaci della casa di Cupertino ma l’unboxing profumo di Apple è stato creato solo per questa mostra particolare e non è disponibile per uso personale.
www.greatesthitswebsite.com
www.integra-fragrances.com
www.air-aroma.com

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