Delle “Obliques Strategies”– strategie oblique di Brian Eno e Peter Schmidt ho già parlato tante volte ma una in più credo non guasti.
Se stiamo pensando ad un progetto, mentre cerchiamo di realizzare un’idea, o stiamo esprimendo la nostra creatività in un campo qualsiasi, capitano momenti in cui ognuno di noi non sa più che pesci prendere.A volte non solo non abbiamo risposte, ma qualche volta non riusciamo nemmeno a formulare le domande, oppure sono domande così banali da meritare solo risposte ovvie.
In questi momenti è fondamentale cambiare completamente lo scenario, uscire dalle logiche e dalle regole preconfezionate che sono sì belle comode ma finiscono per portarci sempre ai soliti risultati.
Facile a dirsi, più complicato a farsi.
In un momento così possono venirci in soccorso le “strategie oblique” di Eno e Schmidt per sturare la nostra mente intasata.
Per farsi un’idea di cosa sono date un’occhiata qui e se vi piacciono compratele.
Sentite bene, non si tratta di prenderle alla lettera, ma di lasciarsi ispirare…
Intanto prendo qualche carta a caso… e speriamo bene!
Ecco:
1 – Abbiamo bisogno di buchi?
I buchi si possono mettere dappertutto, si può bucare un oggetto, lasciare uno spazio, chiedersi se sono proprio necessari quelli che abbiamo fatto col trapano o… con l’immaginazione…
2 – Scopri le tue formule e abbandonale.
Basta con il solito formato quadrato! Landscape, landscape, landscape…
3 – Osserva l’ordine in cui fai le cose.
Cominciamo col scegliere un materiale mai usato prima…
4 – Sii stravagante.
Accidenti! Pensavo già di esserlo fin troppo!
Ok! In copertina metterò un pesce verde… qualunque sia il tema.
5 – Onora il tuo errore come un’intenzione nascosta.
Se il post non vi piace sappiate che lo stavo cancellando… ma poi ho letto questa!
6 – Pensa alla radio.
La radio? La scatola con la musica, le interferenze, i canali, la libertà di cambiare, di spegnere…
7 – Il principio della contraddizione.
L’elogio della semplicità scritto con caratteri Scratchy
8 – Usa persone “non qualificate”.
Le foto del mio prossimo profilo le faccio scattare a mio figlio di 6 anni.
9 – Cosa farebbe il tuo amico più caro?
Urca! Pignolo com’è per prima cosa cercherebbe un righello o un dizionario.
10 – Sei un ingegnere.
No! Impossibile… passo alla carta successiva!
11 – Accentua i difetti.
Questo post è troppo lungo… vabbè… toccherà sorbirvelo ancora.
Le gambe di quel letto mi sembrano troppo corte? Le tolgo del tutto.
12 – Lavora ad una velocità diversa.
Provo a dilatare i tempi… oppure vado a scrivere sul Frecciarossa.
13 – Domanda al tuo corpo.
Ergonomia, ergonomia… ma anche sensualità, forza, morbidezza.
Se disegnate un tavolo mi raccomando, l’altezza è sempre 72 cm eh!
14 – Rendi ciò che è perfetto più umano.
La perfezione è il peggior difetto che esista perciò il tavolo di prima lasciamolo a 72 cm che va benissimo ma rendiamo ancora più irregolare la sua superficie e che nessuno dei suoi quattro lati sia uguale all’altro.
Ah! Se trovate errori in giro… era per rendere questo testo più umano!
15 – Non cambiare nulla e continua con compattezza immacolata.
Qualsiasi sia il lavoro andiamo avanti a testa bassa!
Oppure rendiamo tutto compatto e bianco.
Oppure ancora, guardiamo al nostro lavoro con sguardo ingenuo.
16 – Ascolta la voce quieta.
Tiriamo fuori il nostro lato contemplativo, smussiamo i toni…
17 – Usa una vecchia idea.
Qualcosa di simile l’abbiamo già fatto di sicuro.
Come me ora che scrivo ancora di strategie oblique!
18 – Cosa aumentare? Cosa ridurre?
Aumentiamo le quantità e riduciamo i costi… troppo ovvio!
Riduciamo le superfici e aumentiamo gli spessori.
Aumentiamo la dimensione del font e riduciamo il testo.
Riduciamo la curvatura e aumentiamo la trasparenza.
19 – Ci sono sezioni? Considera transizioni.
Il nostro lavoro è diviso in più parti? Layer, capitoli, paragrafi, partiture, materiali, componenti…
Proviamo tutte le relazioni possibili: interruzioni brusche, sfumature, dissolvenze, flashback, incastri, contaminazioni…
20 – Solo un elemento per ogni tipo.
Ogni riga un carattere diverso?
Ogni finestra una forma diversa.
Le gambe del solito tavolo alto 72, una barocca, una liberty, una country e l’altra blu.
Depliant fatto di pagine con carte diverse, formati diversi, grafiche diverse, e…
Non so se sono stato fortunato estraendo queste carte. Nelle altre 88 Strategie Oblique (nell’edizione del 2013 sono 106 + 2 di istruzioni) forse era nascosta qualche ispirazione più utile… chissà!