Il cliente non è solo quello che paga!
Per un creativo come me il cliente è quello che fa metà del lavoro.
Prima di tutto mi sceglie… e non solo per il curriculum ma quasi sempre in base ad una sorta di feeling magico nato non si sa come.
Ed è proprio grazie a questo rapporto che alla fine riusciamo ad ottenere quello che all’inizio non avremmo nemmeno immaginato.
Il cliente sceglie e decide.
Supportato dal mio lavoro e dai miei consigli si accolla la responsabilità di tante scelte.
A volte sceglie di lasciarmi carta bianca. Una scelta che in genere non condivido perché così facendo rinuncia ad un bel viaggio nella creatività in mia compagnia e si perde la possibilità di capire, di discutere le scelte, di impare e di insegnare.
Una scelta impossibile quando si affronta il progetto e la messa in produzione di un nuovo prodotto.
Ho disegnato di tutto, dal cucchiaio alla città si diceva per darsi delle arie una volta. Certo ho messo un po’ di me in case, uffici, interni, mobili di tutti i tipi, gioielli a go–go, sistemi espositivi, stand, progetti grafici e di comunicazione… ma non sarei mai riuscito a rendere credibile il mio lavoro senza uno scambio continuo di conoscenze e di idee con la dirigenza dell’azienda, con gli operai e gli artigiani e con tutti quelli che da sempre conoscono il “come si fa”.
La riuscita di un buon edificio, di un mobile bello e funzionale o solo semplicemente emozionante, di un oggetto che avrà un mercato è dovuta alla capacità di dialogare tra progettista, committente e maestranze tecniche.
E questo funziona sempre per ogni rapporto tra creativi e aziende…
Le soluzioni giuste, perfette per l’azienda, si trovano quando si condividono aspirazioni, informazioni e idee tra professionisti che si stimano, così cresce il feeling, la fiducia e ci si può permettere di sbagliare.
Senza poter sbagliare non si va da nessuna parte.
Scegliamoci bene!