LA SFIDA DELLA FIDUCIA
Chi l’ha detto che fidarsi è bene, non fidarsi é meglio?!
Qualche anno fa mio fratello Piero ebbe la brillante idea di regalare a tutti per Natale “LA SFIDA DELLA FIDUCIA” il saggio di Stephen M. R. Covey sulla necessità vitale del sentimento della fiducia. Da buon intellettuale snob ho sempre considerato questi manualetti di marketing come romanzetti rosa cosí lasciai il libro a dormire nella zona meno frequentata della mia libreria.
Sapevo che me lo sarei ritrovato tra le mani.
Senza fiducia non funziona niente! Non esiste possibilità di agire con successo a meno di un enorme esborso di tempo. Se ci pensiamo bene non siamo in grado di fare proprio nulla senza fidarci della gente che ci circonda. Provate per un attimo a pensare di viaggiare in auto su un’autostrada affollata, la nostra A4 va benissimo come esempio. Mentre guidate a velocitá sostenuta immaginate che le persone che guidano intorno a voi siano dei pazzi suicidi che potrebbero frenare improvvisamente e senza motivo, cambiare corsia di colpo e magari invertire la marcia tanto per vedere l’effetto che fa. Ecco se pensassimo davvero una cosa del genere credo che eviteremmo le autostrade.
Invece ci troviamo spesso a lavorare in situazioni in cui la fiducia reciproca lascia molto a desiderare e ciò comporta da parte di tutti l’introduzione di meccanismi di sicurezza che rallentano e rendono pesante e poco produttivo il lavoro e sempre più complicate le relazioni. Diceva Gandhi “Dal momento in cui si sospettano le finalitá di una persona, qualsiasi cosa faccia diventa compromettente”.
E’ facile immaginare come il lavoro di tutti noi dipenda da quanto possiamo fidarci gli uni degli altri, senza fiducia avremo sempre dei problemi.
La fiducia sta alla base del concetto di MARCA, non è possibile ipotizzare la costruzione di un marchio, immaginare strategie di marketing per affermare il nome di un’azienda senza avere ben chiaro che quello che si sta cercando di fare non è nient’altro che creare intorno all’azienda una nuvola di rapporti di fiducia.
Cercare la fiducia dei clienti ovviamente, ma non solo, stabilire rapporti di fiducia con i fornitori, con i dipendenti, con i mezzi di informazione, con le associazioni sul proprio territorio. Niente e nessuno deve essere escluso.
Il concetto che mi é piaciuto di più del libro di Covey è che la fiducia non è un sentimento immodificabile ma cambia. Possiamo vedere svanire la fiducia nelle persone che ci stanno intorno e agire per ricostruirla. Soprattutto possiamo iniziare in qualsiasi momento a creare fiducia intorno a noi, consapevoli che “il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è oggi”
Date retta! Fidarsi è bene!
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