Disegna il tuo campo di gioco
Dico sempre che il cliente fa metà del mio lavoro.
Una delle prime cose che gli tocca fare è piantare i paletti del campo dove io posso lavorare.
Mettere i limiti.
Perché la creativitá senza limiti è peggio di una prigione, si gira in tondo senza andare da nessuna parte.
Quando lavoro all’immagine di un’azienda, alla sua identità e a tutto ciò che ne fa parte… a un nuovo prodotto, a un logo, a un catalogo, a un sito internet, a uno stand… a una qualsiasi delle tante attività che investono la sfera creativa all’interno di un’impresa sono contento quando l’imprenditore mi dice fa quello che vuoi ma questo, questo e quest’altro no, non si può fare. Magari non mi convince e si discute ma è una bella base di partenza.
Ho bisogno di conoscere tutto… tecnologie, prodotti, dimensioni, materiali… clienti, concorrenti, aspirazioni, eventi che ancora si ricordano, vecchi progetti finiti male, exploit e routine…
Le tue indicazioni sono un faro per la mia creatività.
La creatività senza limiti è come un’azienda senza dirigenza, senza padroni.
Per questo prima di partire e dar la briglia all’immaginazione bisogna ragionare insieme.
Dimmi quello che hai in mente. Quello che ti piace e quello che proprio non digerisci.
Insieme aggiusteremo il tiro e capiremo qual’è l’area giusta, delimiteremo il campo per giocarci la nostra partita.
Perchè anche per decidere di buttare la palla in tribuna bisogna sapere dov’è il nostro campo.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!