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Uno Stand fantastico a VicenzaOro

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Stand fantastico della Buendia Jewels nell’angolo a destra appena dentro VicenzaOro.
Alto, altissimo, trasparente, luminoso con personalissime grafiche psichedeliche.
Un’impalpabile evanescente cascata di tulle bianco punteggiata dai led.
Il logo volava alto. Lettere di sottili neon rossi.
Il sistema espositivo digitale e quattro stampanti 3d trasformavano le immagini in gioielli dorati da regalare al pubblico accalcato.
La vecchia receptionist dai paramenti turchesi seduta al centro sotto il faro pulsante riceveva uno ad uno gli uomini e le donne in fila.
Una figura corpulenta, coperta da un velo rosso, con un cenno della mano, ruotando solo leggermente il polso, ammetteva il primo al cospetto della vecchia e subito dopo con un gesto più deciso fermava quello che seguiva.
La signora in abiti di scena turchesi parlottava due minuti con ogni astante, sembrava fissare appuntamenti, scriveva un appunto, compilava una cedola che staccava e consegnava ai suoi interlocutori trattenendone la ricevuta. La dea bendata distribuiva i numeri della lotteria.
Impossibile non accorgersi della fila lunga fino ai tornelli d’ingresso che rallentava tutto il giorno l’accesso alla fiera.
Ho scattato cinquanta, cento foto col mio vecchio iphone imballato ma una volta arrivato a casa c’erano macchie e basta.
Sensori di disturbo? Troppi spritz?!
Che stand fantastico però!

Morale:
Uno stand fantastico può diventare realtà.
Dovrebbe essere la realtà di tutte le nostre presenze in qualsiasi fiera
Sia che creiamo gioielli, scarpe, arredi, abiti o qualsiasi altra cosa.
Perchè la personalità delle tua azienda non ha la forma di una scatoletta!

UNO STAND SOCIAL

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Bello lo stand social di Cariolato Arredamenti!
Visto Domenica scorsa a SpazioCasa, la fiera Vicentina dedicata all’arredo. Oltre alle bellissime cose delle più prestigiose marche del design contemporaneo, lo stand era caratterizzato da un angolo giallo. L’angolo dei post-it dove tutti i frequentatori della fiera potevano lasciare un breve pensiero sulla propria idea di casa. Un modo diverso di rendere vivo, interessante e divertente la propria presenza nella kermesse vicentina. Uno stand social davvero, un modo creativo per far agire la gente e raccogliere idee che magari verranno buone sul web. Per essere veramente social bisogna proprio innescare un circuito tra realtà e web che moltiplica all’infinito la visibilità e gli incontri. Il web funziona se racconta cose che succedono davvero e se grazie a internet ci si trova nella realtà!
Bello uno stand social tutto giallo!

Esporre con la luce

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Mostrare significa illuminare, esporre con la luce.
Le radici greca e latina della parola luce significano entrambe “mostrare”.
Non c’è vetrina, stand, esposizione senza luce.
A meno di voler esaltare il senso del tatto o dell’olfatto o dell’udito la luce è indispensabile. Ma a pensarci bene è utilissima anche in questi ultimi casi.
Infatti la sua assenza esalta fortemente ogni altra percezione sensoriale offuscata,  per così dire, dalla vista.
Esporre, mostrare gioielli, vestiti, arredi, automobili, frutta fresca o opere d’arte significa sempre scegliere una luce tra le infinite a disposizione. Dalla candela fino al laser passando attraverso tutte le modulazioni d’intensità, di colore, di geometria.
Luci puntiformi che separano, evidenziano e rigano le superfici.
Lame luminose omogenee e persistenti che lavano le pareti.
Grandi e piccoli proiettori dai fasci conici e dai contorni definiti o dalla decadenza morbida e quasi impercettibile.
Luci taglienti dai contrasti decisi e luci morbide per un’infinita gradazione di grigi.
Specchi che riflettono, deformano e disegnano la luce sagomandola.
Proiezioni di immagini che illuminano e raccontano. Luci per guardare e da guardare.
Luci statiche e luci in movimento che attirano l’attenzione, mostrano e nascondono.
Mettere in vetrina un oggetto è come preparare la scena per uno scatto fotografico, come girare la scena di un film. Dobbiamo compiere tre scelte, individuare il punto di vista, disporre gli attori cioè i nostri oggetti, illuminare la scena per ottenere l’effetto che vogliamo.
A quale risultato miriamo? Questa è la prima domanda che dovremmo porci e la risposta non dovrebbe mai essere scontata. Chi l’ha detto che l’unico obiettivo debba essere quello di mostrare il nostro attore, l’oggetto, nel modo più nitido e preciso possibile mostrandone ogni funzione e tutta la sua bellezza? E perché invece non pensare di emozionare lo spettatore con subdole velature e illuminanti nascondimenti?
Mostrare è un gioco in cui coinvolgere il pubblico, catturarne l’attenzione, parlare al suo cuore e alla sua testa.
Esporre con la luce significa guidare lo sguardo, creare emozioni, illuminare la mente.

 

VIORO e HOMI due fiere sovrapposte

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Nel prossimo fine settimana si sovrapporranno a 200 km di distanza VIORO e HOMI  due importanti eventi fieristici internazionali. HOMI il nuovo Macef  che si rilancia e prova ad emulare il salone parigino di MAISON OBJECT e VIORO Winter il salone internazionale della gioielleria che a Vicenza inizia una nuova vita trasformandosi e cambiando pelle. Milano/Vicenza un’autostrada sempre affollata come la riviera d’agosto che prova ancora una volta a fare da colonna vertebrale alla più importante struttura produttiva italiana. Dispiace che due eventi solo apparentemente così distanti sovrappongano le loro date. Saremo costretti ad un tour de force ma non ci lasceremo sfuggire l’occasione di partecipare a due eventi così importanti come VIORO e HOMI, le due fiere di Milano e Vicenza . Non vedo l’ora di immergermi nel nuovo che avanza.  Sono certo saranno due bellissime occasioni di incontri.

homimilano.com/it

winter.vicenzaoro.com/it

Lo stand perfetto è verde!

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Lo stand perfetto è altissimo ma ha un solo piano.
E’ completamente chiuso come un monolite ma è aperto al pubblico.
E’ strafigo e modaiolo ma non si prende troppo sul serio ed è divertente!
Lo stand perfetto è completamente nero! Oppure bianco! O Rosso.
Costa la metà e ha il doppio del successo dello stand più caro della Fiera.
E’ un cubo anonimo dove ne succedono di tutti i colori.
I materiali indispensabili ad un buon spazio espositivo sono l’acciaio, il legno, tessuti, luci, vetri e colori messi in modo da formare un involucro pieno zeppo di fantasia.
In un negozio o in uno stand ben progettati gli spazi sono funzionali all’esposizione, alla vendita e allo spettacolo nelle proporzioni di un cocktail magico.
In uno stand perfetto non è mai possibile entrare, è sempre pieno!
La semplicità è la caratteristica principale di un buon progetto. Anche quando sembra complicatissimo!
Tutti gli stand devono essere ignifughi, ecologici, ergonomici… lo stand perfetto è anche tecnologico, accessibile e economico.
Il profumo all’interno di uno stand perfetto viene diffuso con Aroslim, sa di papaveri e grano o di neve fresca, oppure di nuovo, di plastica e vaniglia. E’ un fragranza che si sente appena come il profumo di carta da zucchero e come quello ancora più flebile della simpatia.
Gli spazi espositivi devono essere sempre esageratamente grandi oppure piccolissimi. Si deve evitare l’effetto salotto di casa. Lo stand perfetto è uno spazio emozionale.
Lo stand perfetto comunica l’azienda, l’idea, il prodotto, è lo spazio dell’evento, della presentazione e dell’incontro.
Il progetto di uno stand perfetto nasce dal connubio tra un committente intelligente, curioso, aperto e coraggioso e un progettista capace di ascoltare e di stupire.
Lo stand perfetto ha uno scopo soltanto: farsi ricordare.

Per incontri gratuiti intorno all’idea del tuo stand perfetto scrivi solo:
BELLO LO STAND PERFETTO!
indicando il tuo indirizzo e il numero di telefono
e invia a:
hello@paolomarangon.com

 

SCHIO DESIGN FESTIVAL 15/24 nov

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Bello e interessante  lo SCHIO DESIGN FESTIVAL.
Nella cornice di Fabbrica Saccardo, uno splendido reperto di archeologia industriale, dal 15 al 24 novembre, sono esposti i risultati progettuali dell’incontro tra 14 aziende e 14 gruppi progettuali caratterizzati dalla presenza in ciascun gruppo di designer “senior” e designer “junior”.
L’evento ha il merito non piccolo di mostrare al grande pubblico i risultati delle metodologie del design coinvolgendo aziende del territorio vicentino che  si avvicinano per la prima volta  a questo tipo di ricerca.
Il design come strumento di valorizzazione delle peculiarità aziendali, della cultura d’impresa, della creatività e delle capacità innovative indispensabili per affrontare le nuove sfide del mercato.
Non mi soffermo sui singoli progetti, tutti interessanti, mi preme invece segnalare la bellezza degli spazi espositivi che da soli meritano la visita.
SCHIO DESIGN FESTIVAL  di “FABBRICA SACCARDO” rappresenta un esempio da imitare per moltiplicare le opportunità di crescita che le sinergie tra aziende e designer sviluppano.

schiodesignfestival.it

 

Uno stand di successo.

peroni-e-la-tripolina_634Lo stand che ho progettato per NANIS, l’azienda vicentina produttrice di gioielleria, per la grande kermesse di ViOro 2010, continua a restare nella memoria come un oggetto di grande impatto, un allestimento forte, di successo, realizzato davvero con poco!
Il destino degli allestimenti fieristici, anche degli stand più importanti, è quello di sparire, di essere smontati, di lasciare solo ricordi. Questo è uno dei motivi per cui amo lavorare a queste creature effimere che abbagliano e svaniscono.
La struttura del grande parallelepipedo nero, 18 metri per 5 e 6 di altezza era già stata realizzata quattro anni prima quando con NANIS avevamo dato spazio ai video proiettandoli a tutta parete su tre dei quattro lati creando uno sfondo ideale per le sfilate delle modelle ingioiellate. Primo stand  fortemente fashion oriented a VicenzaOro.
Eliminati gli schermi avevavamo pensato ad un vestito leggero, vedo non vedo, ad una cortina semitrasparente che rivestisse tutta la struttura metallica dandole unità e compattezza ma nello stesso tempo permettesse sguardi furtivi interno/esterno e viceversa innescando quel gioco di relazioni per cui a volte è sufficiente incrociare uno sguardo per catturare l’attenzione di un possibile cliente. Si era scelta la tenda “tripolina” di Peroni, l’azienda leader nella produzione di materiali scenici, una fitta cascata di sottili fili neri che dal perimetro del soffitto avrebbero toccato terra. Bello! Unità d’intervento e filtro dentro/fuori erano stati creati… mancava l’effetto finale! L’idea brillante, quel qualcosa da esclamare… wow!!! I fili della “tripolina” che ricoprivano lo stand sembravano proprio una gonna belle epoque, tutta frange e applicazioni scintillanti. Ecco l’idea, sarebbe bastato applicare le pallettes per trasformare un materiale interessante ma omologato in una seducente, grande esplosione di riflessi. E così bastò fustellare lo specchio flessibile sempre di Peroni con 2000 piccole sagome che riproducevano le forme caratteristiche dei gioielli NANIS e ricoprire i 140 mq delle due facciate esterne.

Un bel gioco! Semplice, fatto quasi di niente che penso molti ricorderanno ancora. 

www.peroni.com

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Vintage Festival 2013 a Padova

Ieri lunga coda per entrare al Vintage Festival 2013 a Padova. Diciamo che ne è valsa la pena! Tra la folla tanti vintage look più o meno riusciti e tra gli oggetti in esposizione a far la parte del leone gli occhiali, tantissimi occhiali di tutte le fogge e le epoche… dai prezzi non proprio sempre giustificati. Poi borse, cappelli, stoffe, abiti, bijoux, scarpe, stampe, immagini, arredi… e chi più ne ha più ne metta, dalla musica al ballo, all’immancabile esibizione di burlesque.
Bello! Vestito della festa… olè!

VINTAGE FESTIVAL 2013

Dal 13 al 15 settembre il VINTAGE a Palazzo S.Gaetano, via Altinate a Padova.
Incontri, mostre, concorsi, il festival del mondo vintage più interessante d’Italia!
Tutti gli eventi e il ghiottissimo programma in: www.vintagefestival.org

Il design del riuso in mostra a Padova

Nel weekend appena trascorso si è conclusa a Padova la mostra SCRAPOUT: UPCYCLING EXPO. Un’esposizione collettiva di opere di designer, artisti e artigiani provenienti da tutta Italia, collocate nell’ex macello in via Cornaro e patrocinata dall’associazione “La Mente Comune”. Devo confessare d’essere stato attratto più dall’edificio che non avevo mai visto che dalle opere pur interessanti ed esposte in modo ordinato e piacevole. Forse mi resta la vaga delusione di aver percepito una presenza forte della mano di artigiani e artisti bravissimi piuttosto che progetti di designer capaci di stimolare al riuso e al recupero il mondo imprenditoriale. Una percezione personale, nulla più, dettata dalla mia necessità di trasferire design, creatività, innovazione e spirito sociale dagli spazi chiusi delle mostre a quelli più ampi ma anche più duri della produzione industriale e del mercato. SCRAPOUT: UPCYCLING EXPO resta un importante momento di confronto sulle tematiche del riuso, un bel progetto che immagino saprà crescere nelle prossime edizioni.
lamentecomune.it
progettoscrap.it
padova/ex-macello

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