Uno stand di successo.
Lo stand che ho progettato per NANIS, l’azienda vicentina produttrice di gioielleria, per la grande kermesse di ViOro 2010, continua a restare nella memoria come un oggetto di grande impatto, un allestimento forte, di successo, realizzato davvero con poco!
Il destino degli allestimenti fieristici, anche degli stand più importanti, è quello di sparire, di essere smontati, di lasciare solo ricordi. Questo è uno dei motivi per cui amo lavorare a queste creature effimere che abbagliano e svaniscono.
La struttura del grande parallelepipedo nero, 18 metri per 5 e 6 di altezza era già stata realizzata quattro anni prima quando con NANIS avevamo dato spazio ai video proiettandoli a tutta parete su tre dei quattro lati creando uno sfondo ideale per le sfilate delle modelle ingioiellate. Primo stand fortemente fashion oriented a VicenzaOro.
Eliminati gli schermi avevavamo pensato ad un vestito leggero, vedo non vedo, ad una cortina semitrasparente che rivestisse tutta la struttura metallica dandole unità e compattezza ma nello stesso tempo permettesse sguardi furtivi interno/esterno e viceversa innescando quel gioco di relazioni per cui a volte è sufficiente incrociare uno sguardo per catturare l’attenzione di un possibile cliente. Si era scelta la tenda “tripolina” di Peroni, l’azienda leader nella produzione di materiali scenici, una fitta cascata di sottili fili neri che dal perimetro del soffitto avrebbero toccato terra. Bello! Unità d’intervento e filtro dentro/fuori erano stati creati… mancava l’effetto finale! L’idea brillante, quel qualcosa da esclamare… wow!!! I fili della “tripolina” che ricoprivano lo stand sembravano proprio una gonna belle epoque, tutta frange e applicazioni scintillanti. Ecco l’idea, sarebbe bastato applicare le pallettes per trasformare un materiale interessante ma omologato in una seducente, grande esplosione di riflessi. E così bastò fustellare lo specchio flessibile sempre di Peroni con 2000 piccole sagome che riproducevano le forme caratteristiche dei gioielli NANIS e ricoprire i 140 mq delle due facciate esterne.
Un bel gioco! Semplice, fatto quasi di niente che penso molti ricorderanno ancora.
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