IL VUOTO DA NON PERDERE
Il vuoto, lo spazio dilatato, è segno di importanza!
Sto impaginando un giornale aziendale. Ho scelto un formato quadrato, grande, da piegare in quattro. Non è la prima volta che uso questo formato ma adesso voglio lasciare vuoto almeno metá dello spazio che ho a disposizione in modo che le immagini e i testi occupino le pagine come personaggi su di un palcoscenico.
Tante pagine, quattro volte più grandi di un A4, e un sacco di spazio.
Un paragrafo viene evidenziato dalle righe vuote che lo incorniciano, la pagina bianca mette in risalto l’inizio di un nuovo capitolo. Più grande è il vuoto più i segni grafici sono forti e pieni pathos. Una foto isolata a cui giustapporre un blocco di testo giustificato a sinistra e nient’altro.
Lo spazio vuoto dà importanza a tutto.
ECCO DIECI VUOTI DA NON PERDERE:
– IL VUOTO IN VETRINA
L’esposizione in qualsiasi ambiente e per soddisfare qualsiasi richiesta necessita di superfici omogenee, di spazi dilatati, di oggetti isolati.
– IL VUOTO NEL DEPLIANT
La grafica del nostro depliant deve avere spazi vuoti, pagine bianche, grandi immagini isolate.
Ciò che mostriamo e vogliamo comunicare è importante e merita di non soffocare.
– IL VUOTO NELLE IMMAGINI
I nostri prodotti e la nostra azienda devono avere tutto lo spazio che meritano nelle immagini con cui comunichiamo. Scegliamo sfondi omogenei ed evitiamo come la peste i sovraffollamenti.
– IL VUOTO DA ABITARE
Se ne abbiamo la possibilità scandiamo con vuoti gli spazi che abitiamo, la casa e i luoghi del lavoro.
– IL VUOTO COME SILENZIO
Il silenzio è il vuoto per eccellenza, infatti nel vuoto non si propaga nessun rumore.
Togliamo le musiche di sottofondo che non hanno motivo d’essere e immaginiamo la forza del silenzio.
– IL VUOTO DELLA FORMA
Disegnare un oggetto significa trovare un equilibrio di forme. Tutto ciò è assenza più che moltiplicazioni di segni.
Isoliamo la curva sinuosa che abbiamo disegnato per lo schienale della sedia, per il manico del bricco o per l’elemento clou della nostra ultima collezione di gioielli.
– IL VUOTO COME ESSENZA
Il nostro logo dovrà parlare di noi alla prima occhiata.
Liberiamolo da tutto ciò che non serve.
– IL VUOTO COME ASSENZA
L’assenza di sovrastrutture, di coperture, di mascherature… il vuoto come assenza del superfluo.
– IL VUOTO NEL WEB
Abbiamo paura che la home page del nostro sito sia troppo vuota?
Proviamo invece a pensarla quasi vuota davvero.
In mezzo al surplus di immagini e parole che inondano tutti forse sarebbe più visibile e utile.
– IL VUOTO COME BUIO
Un negozio buio? Emozionante e difficile!
Il buio dovrebbe essere usato così come dovremmo usare la luce. Con attenzione e consapevolezza.
Il buio, la luce, il vuoto e il pieno, la rarefazione e l’affollamento, il silenzio e il rumore o la musica… sono tutti elementi indispensabili per progettare gli spazi e gli oggetti e per presentare e comunicare le idee e i prodotti.
Dobbiamo ricordarci di usarli e imparare a calibrarli.
ATTENZIONE!
Prima di fare il silenzio e il vuoto, prima di creare spazio intorno a qualcosa, assicuriamoci che quella sia esattamente la cosa che vogliamo comunicare e far vedere. Accertiamoci che meriti davvero tutta questa attenzione e vestiamola come si deve.
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